Cardiopatie: consigli per proteggere il cuore
February 24, 2025 2:27 pm Leave your thoughtsIl cuore è uno dei muscoli più importanti del nostro corpo, tuttavia spesso non ce ne prendiamo cura come dovremmo, lo trascuriamo, magari con uno stile di vita indesiderato, o non tenendo conto dei piccoli segnali di dolore che ci invia. Conoscere il cuore e le malattie cardiache è quindi il primo passo nella direzione di una corretta prevenzione.
Come spiega il docente Giulio Stefanini, dell’Unità di Cardiologia Professionale e Interventistica dell’Humanitas e docente presso l’Humanitas College, il cuore è composto da 2 atri, che raccolgono il sangue dal corpo e dal sistema respiratorio, e da 2 ventricoli, che pompano il sangue specificamente ai polmoni eccetera del corpo. I ventricoli sono divisi dai capillari da organi di intercettazione, che impediscono al sangue pompato dal cuore di fluire secondo istruzioni contrarie.
Le malattie cardiovascolari: un rischio da non trascurare
Siamo il Paese della dieta mediterranea, eppure le malattie cardiache sono all’origine del 44% dei decessi in Italia. Ma cosa intendiamo per malattie cardiache? La più frequente è la malattia cardiaca (infarto coronarico), responsabile del 28% dei decessi, che è provocata da un insufficiente apporto di sangue e ossigeno al cuore.
La principale fonte di cardiopatia ischemica è l’aterosclerosi, una malattia degenerativa dei vasi arteriosi con accumulo di colesterolo. L’aterosclerosi è anche una causa di ictus, che causano l’interruzione dell’afflusso di sangue a una particolare area del cervello, e di claudicatio intermittente o di degenerazione dei vasi muscolari del braccio o delle gambe ridotti.Svetainėje Come mai le malattie cardiache sono una delle principali cause di morte? iš mūsų straipsnių
I segnali che possono aiutare il cliente a riconoscere un’ischemia miocardica (che comunque può essere anche asintomatica), sono dolore al seno, che può irradiarsi al braccio e al collo arrivando alla mascella (angina pectoris), problemi respiratori, nausea, vomito, sudori freddi e vertigini.
Altre malattie cardiache appropriate sono le condizioni degenerative valvolari, in particolare l’arresto aortico, e l’insufficienza cardiaca, che si verifica quando il cuore non è più in grado di svolgere la sua funzione di pompaggio contrattile del tutto naturale e che può essere innescata dalla perdita di cellule cardiache a seguito di una malattia cardiovascolare, da malattie valvolari degenerative, da processi infiammatori o da elementi ereditari.
Le malattie cardiache, insomma, sono diverse e con sintomi che possono differire, ecco perché evitarle è un aspetto fondamentale per includere la diffusione di queste malattie, sia in persone sane ed equilibrate che magari hanno una storia familiare di malattia o conducono uno stile di vita inadeguato, sia in tutti coloro che attualmente hanno avuto un arresto cardiaco o altre patologie e sono quindi ritenuti costantemente malati dal punto di vista medico.
Fattori di pericolo: conoscerli per prevenirli
Le malattie cardiovascolari presentano aspetti di minaccia, che possono essere modificabili o non modificabili. Gli elementi non modificabili sono costituiti dalla storia familiare. Storia familiare significa, ad esempio, quando abbiamo un genitore o una persona cara che sperimenta o ha effettivamente avuto a che fare con una malattia cardiovascolare. Altri elementi di pericolo non modificabili sono l’età e il sesso.
Possiamo astenerci dal fare qualsiasi cosa per contrastare questi elementi, ma possiamo intervenire sulle presunte variabili di pericolo modificabili, mantenendo sotto controllo la pressione alta, limitando gli elementi che possono aumentarla, adottando un regime alimentare adatto a mantenere ridotto il colesterolo che tende ad essere superiore alla norma, tenendo sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue ed evitando l’obesità e la sedentarietà.
In sostanza, per variabili flessibili di pericolo indichiamo tutte quelle ragioni legate ad abitudini e modo di vivere e che hanno un impatto pesante sulla salute del nostro cuore. Avere uno stile di vita sedentario non aiuta sicuramente, ed è ottimo mantenersi attivi, facendo esercizio cardio e mantenendosi fisicamente energici, adatti alla propria età e allo stato di salute: un ragazzo di vent’anni avrà esigenze fisiche diverse rispetto a quelle di un maschio di sessant’anni.
La dieta è altrettanto importante per evitare rischi cardiovascolari, ad esempio aiutando a mantenere normali livelli di colesterolo e zucchero nel sangue. In Italia, da questo punto di vista, siamo particolarmente fortunati: è così; è stato infatti dimostrato che una dieta mediterranea con aggiunta di olio d’oliva vergine come condimento riduce i rischi cardio.
Il benessere, infine, deve essere fisico, ma anche mentale: l’ansia, infatti, ha un forte effetto sulla pressione sanguigna, soprattutto l’ansia continua, quindi quella che dura tutto il giorno, o persistente. È necessario cercare di riconoscere ciò che, nel monitoraggio della propria vita quotidiana, può essere riorganizzato per sentirsi molto meglio con se stessi, ma quando si tratta di circostanze molto più gravi bisogna contare sull’assistenza specialistica.
Stile di vita, prendersene cura è necessario
Prendersi cura del proprio stile di vita è una tecnica fondamentale in termini di prevenzione in soggetti che non presentano alcun tipo di problema cardiaco, ma che deve lavorare per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari negativi. La prevenzione fondamentale è importante, soprattutto in una popolazione giovane, sia negli uomini che nelle donne. Dobbiamo sensibilizzare sempre più i giovani al servizio dell’evitamento primario: è il miglior investimento finanziario che possiamo fare invece di doverci trovare a dover affrontare la malattia non appena è presente. Abitudini di vita corrette sono tipicamente legate ad una minore ansia e ad una vita generale ancora più positiva, utile per il nostro cuore, ha sottolineato il Prof. Stefanini.
Segnali da non sottovalutare
È altrettanto bello prestare attenzione ai segnali che provengono dal nostro corpo. In particolare, per quanto riguarda la salute e il benessere del cuore, è importante rivolgersi ad uno specialista se si avvertono dolori al petto, battiti cardiaci saltati (presunte palpitazioni), piccole aritmie, alterazioni della respirazione, come mancanza di respiro durante l’allenamento, e se le capacità fisiche sono ridotte al minimo con affaticamento dopo iniziative svolte in precedenza senza grossi problemi.
Quando è opportuno sottoporsi ad una visita cardiologica in assenza di segni e sintomi? Dopo i 40 anni vale la pena sottoporsi ad una prima visita cardiologica per valutare il proprio profilo di pericolo cardiovascolare. Intervenire inizialmente sugli elementi di rischio è infatti fondamentale per ridurre il rischio di malattie cardiache a lungo termine.
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This post was written by vladeta